Gruppo Folcloristico Pasian di Prato APS

Il Costume

Il costume nella versione elegante da cerimonia: giacca e cappello per l’uomo, grembiule bianco per la donna.

Agli esordi il Gruppo si esibiva con costumi di sgargianti colori, diversi da quelli odierni dalle tinte più sobrie. Nei primi anni del Gruppo i vestiti della donna erano in tinta unita spezzata solo da due fasce nere nella parte più bassa dello scamiciato e quelli dell’uomo di velluto, ed erano stati realizzati sulla base delle cartoline in commercio al tempo che riportavano a tergo l’indicazione “Costumi friulani”.

Subito dopo il tristemente famoso terremoto del Friuli del 1976 si è sentita l’esigenza di approfondire il bagaglio culturale del nostro sodalizio curando la ricerca e l’esecuzione delle danze e delle musiche; a complemento di ciò non potevamo dimenticare una rivisitazione del nostro costume, del quale esistessero testimonianze e documentazioni che ne garantissero l’autenticità.

Ci siamo rivolti ad alcune personalità nel campo della ricerca delle arti e tradizioni popolari e, per nostra fortuna, abbiamo incontrato la professoressa Novella Aurora Cantarutti che, gentilmente e con la massima disponibilità, ha assecondato la nostra aspirazione seguendo personalmente la ricerca del materiale e il confezionamento dei costumi e, prendendo come riferimento il volume “Antichi costumi friulani – Zona di Cividale” (Udine, Società Filologica Friulana, 1941) di G. Perusini e L. D’Orlandi, ha individuato le zone di Cividale e di Faedis come riferimento rispettivamente per l’abito femminile e maschile.

Il costume nella sua versione quotidiana.

Il determinante contributo dell’eminente personalità della cultura friulana che, fra l’altro, ha contribuito ad allestire il Museo delle Arti e tradizioni Popolari di Udine, ha fatto sì che nel 1978 si potesse pervenire alla presentazione ufficiale dei nuovi costumi alla comunità pasianese e alle autorità convenute per l’occasione. Questi abiti, usati dal popolo fino alla fine del 1800, sono molto semplici sia nella foggia che nelle stoffe; quello femminile è costituito da una camicia di lino, da uno scamiciato di cotone a piccoli disegni bianchi su sfondo scuro, una sottogonna perlopiù a quadri di vari colori e due grembiuli, uno a fiori e l’altro di lino bianco, ricamato, che un tempo veniva usato per le feste. Sul capo un fazzoletto bianco con intarsi e bordi ricamati, sulle spalle uno di seta di vari colori. Il costume maschile è costituito da un gilet e pantaloni al ginocchio di panno scuro, una camicia di lino e, nelle grandi occasioni, da un cappello nero a tesa larga e da una giacca elegante. Ai piedi entrambi i danzerini calzano gli “scarpets” di velluto nero o delle scarpe appositamente realizzate.